Forme di: Luca Bruno | Paolo Dongu | Giulia Fraticelli | Debora Vinciguerra con Barbara Giuliani
Parole di Iole Cianciosi
Luca Bruno
Nato a Vasto nel 1988, vive a Roccaspinalveti dove lavora come serigrafo stampatore.
Dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Vasto si trasferisce a Bologna per iscriversi all’Accademia di Belle Arti con indirizzo Pittura.
Dopo i laboratori di pittura comincia a frequentare le aule di incisione dove un tempo insegnava il maestro incisore Giorgio Morandi e lì nasce l’amore per la stampa d’Arte che lo accompagna durante tutto il percorso accademico e una volta preso il diploma decide di tornare al suo paese natale, Roccaspinalveti, dove apre un laboratorio di stampa calcografica, xilografia e serigrafia partecipando a mostre e concorsi in tutta Europa. Nel 2017 è stato selezionato con altri incisori per rappresentare la stampa d’Arte italiana alla Biennale di Douro che si è tenuta in Portogallo nel 2018.
I suoi soggetti sono prevalentemente ispirati al panorama che lo circonda dove la natura è prepotente e selvaggia, gli elementi presenti nelle sue opere sono quasi sempre cortecce, tronchi, foglie morte, pigne, elementi naturali che si spogliano per ridare vita a nuovi cicli e nuove stagioni.
Paolo Dongu
Nato a Chivasso (TO) nel 1967, inizia da autodidatta a dedicarsi dapprima al disegno e successivamente alla pittura, per giungere negli ultimi anni anche alla realizzazione di alcune opere di street-art ed installazioni in diverse location del territorio. Negli anni partecipa a numerose mostre collettive d’arte sia in Italia che all’estero, tra queste Bologna, Milano, Roma, Ferrara, Ungheria, Olanda, Stati Uniti d’America, Dubai.
Giulia Fraticelli
Nata a Chieti il 15 gennaio 2000, si è diplomata presso il Liceo Artistico “G. Palizzi” di Lanciano in design del gioiello nel 2018. Ora frequenta il secondo anno dell’Accademia delle Belle Arti di Urbino, Sezione scultura.
Ha partecipato alle mostre “InNatura Scultura” nel 2019 e alla mostra online “Scultura ad Urbino ai tempi del Covid” nel 2020. Ha sperimentato diversi materiali tra cui pietra, marmo, argilla, gesso, spago, ferro. Nell’ultimo periodo si sta concentrando più che sulla tecnica sul contenuto.
Debora Vinciguerra con Barbara Giuliani
Debora Vinciguerra viene al mondo nel 1973 a Lanciano. Ha frequento l’Istituto Statale d’Arte. Ha cominciato a frequentare botteghe di ceramisti piuttosto per pecunia. Finisce gli studi e comincia a lavorare, poi ci ripensa e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Macerata. Al termine mette un po’ da parte l’arte. Per qualche anno si dedica alla sua famiglia. Per necessità di natura sconosciuta l’arte torna nella sua vita. Il medium è la terra. Dal 2014 ad oggi ha partecipato a vari eventi artistici prediligendo la forma artistica dell’installazione. La terra degli Esploranote è il suo primo intervento artistico. Art in the Dunes, Inadeguato, Selfportrait, Tabù l’eros in mostra, Confusioni, Contemporanea, Sculpture Network, Infinito Presente sono alcuni degli eventi artistici a cui ha partecipato. Ha allestito una sua personale nell’Oasi di Serranella ed una nel borgo di Gessopalena.
Barbara Giuliani è autodidatta, da 20 anni nel mondo della poesia italiana, ha frequentato il collettivo Voici la Bombe e Cochonnerie Labile; ha fondato due piccole case editrici, Barrette Indipendenti e le Edizioni Trepuntinidisospensione; è stata slammer e MC (maestro di cerimonia) per PoetrySlamAbruzzo; è redattore nella rivista on line Svacco Creativo; è stata ospite del collettivo Neutopia e Bibbia d’Asfalto; ha frequentato per due anni il teatro pedagogico della compagnia DDT didattica teatrale; è stata corsista del progetto PLOT della Holden di Torino e delle letture ad alta voce della Marcos y Marcos; qualcosa in tutti questi anni è andato perso, ma la memoria non ha confine. Attualmente alla sua prima esperienza di insegnamento presso la Scuola Macondo.
Iole Cinaciosi
Poesie dalla Quarantena
Soffia nei guanti
accartocciati aria
calda e fresca
– respiro di festa –
e non curarti dei
fraintendimenti.
Attento a dove metti
le mani a quello che
tocchi
a chi ami.
La grazia leggera che
ti appartiene,
diventa carezza
pensiero lontano
che solamente sfiora
e non ha presa
allarmante.
Impariamo a sentirci
con gli occhi
ad amarci di lontani
innamoramenti.
Altrimenti, in questa
deturpata Era,
vediamoci in galera.
Un passo con la gamba
destra
un altro con la
sinistra.
Mi si slaccia una
scarpa
improvvisamente s’inarca un
lembo della sciarpa.
Sciagura manifesta
in mezzo alla strada
desolata e non più
a festa.
Questa quarantena
disperata.
Iole Cianciosi
Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.