Polo Museale Santo Spirito
17 luglio 2021, ore 21:00
Il 17 luglio 2021 il FLIC ospita la presentazione del libro fotografico “Dove fuggono gli occhi” di Roberto Colacioppo, fotografo lancianese, vincitore dei più importante riconoscimenti internazionali per la fotografia.
Ivo Saglietti, ospite della serata, ci racconta egregiamente le fotografie di Roberto Colacioppo nella nota introduttiva del libro di cui riportiamo uno stralcio.
“Fuggono gli occhi lontano, oltre il bianco e il nero nuziale, oltre la gioia di un giorno speciale e indimenticabile. Abbandonano per un attimo la scena e lontano si arrestano su altri sguardi, altre figure aliene e solitarie che quasi nessuno nota.
É questa la forza e la generosità delle fotografie di Roberto: l’andare oltre, il non fermarsi a ciò che di certo e di estetico esiste nel giorno sacro di un matrimonio. Ed ecco l’incontro con mani contorte dalla fatica e dalla vecchiaia, occhi e sguardi segnati a volte dall’allegria spesso dal desiderio di riposo, mai tristi solamente consapevoli che la vita e una e che è stata vissuta bene; e uno sguardo, quello di Roberto che aggiunge altri sguardi, istanti di vita lontani di gioia e di tenerezza, spesso la commozione di chi purtroppo non sarà presente, e ci raccontano una città, Lanciano, antica e paziente come solo certi luoghi contadini di un tempo sanno essere perché resistono alla modernità senza respingerla. E così, poco a poco, la vita si anima e si racconta, tra anziani e ragazzini, tra gioia e sofferenza, tra allegria e tristezza, in fotografie consapevoli, complesse e pensate.
Non cerchi di stupire, Roberto, il tuo e un racconto d’amore per l’Uomo, un racconto di solidarietà verso chi e meno fortunato…”
“… E tutto questo si trova nelle tue discrete e coraggiose fotografie.”
Roberto Colacioppo si racconta così:
“Ogni volta che fotografo un matrimonio mi trovo coinvolto non solo nella storia d’amore di due persone ma anche nelle storie collaterali di tutti coloro che vi partecipano. In un solo giorno, attorno alla principale, si svolgono simultaneamente centinaia di micro realtà tutte sospese a mezz’aria; sono gli “invisibili”, gli inconsapevoli protagonisti dei matrimoni, gli invitati, i curiosi, i passanti, quelli che restano alla fine, quelli a cui non fai caso ma esistono e accadono proprio in quell’istante.
Quando ormai, molti anni fa, ho scelto di dare un taglio “umano” alla mia fotografia, l’ho fatto con l’intenzione di restituire, per ogni scatto, una voce onnisciente che sapesse tutto di quel giorno e a cui non sfuggisse nulla.
Ho scelto di indossare occhi che sapessero compiere una vera e propria rivoluzione attorno, un giro completo che non lasciasse fuori nessuno.
La mia macchina fotografica ha il dovere di raccontare qualcosa che sta avvenendo ovunque, dappertutto e che abbia come protagonisti tutti, gli sposi ma anche gli altri, tutte le presenze vaghe è meno vaghe.
Da qui nasce la polifonia di questo libro, dal rumore della vita.”