5 agosto 2014, ore 21:30

DATI TECNICI:
Regia: Stefano Odoardi
Anno di produzione: 2014
Durata: 73′
Tipologia: lungometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia/Olanda
Produzione: O Film, Strike fp; in collaborazione con Hatha Ciudad Onlus
Formato di ripresa: HD e 16mm
Post Produzione: Suono a cura del Mstudios di Parigi (Francia), Laboratorio pellicola Augustus  Color di Roma e laboratorio immagini digitali NCP di Amsterdam (Olanda).
Formato di proiezione: DCP, colore
Titolo originale: Mancanza – Inferno
Altri titoli: Lack – Hell

Cast artistico e tecnico:
Regia: Stefano Odoardi
Soggetto: Stefano Odoardi
L’Angelo (attrice protagonista) : Angelique Cavallari
I Dannati: 20 abitanti dell’Aquila (Luigi Fiammata, Giampiero de Santis, Piercesare Stagni, Francesca Petrozzi, Simona Lamparelli, Annamaria Di Gregorio, Alessandra Busilacchio, Domenico Cordeschi, Micol Califano, Syria Giuliani, Principe Valeri, Francesca Spennati, Luigi Di Iulio, Fabrizio Villacroce, Roberto Martella, Damiano Berardi, Carolina Tosone, Emilio Brambilla, Francesca Sanlorenzo, Ciro Improta)
Camera : Stefano Odoardi
Montaggio: Gianluca Stuard
Musica Originale: Andrea Manzoli
Soprano : Valentina Coladonato
Correzione Colore : Gianluca Palma
Montaggio del suono: Stefano Odoardi, Gianluca Stuard
Missaggio: Laurent Chassaigne
Rumorista: Julien Naudin
Suono in presa diretta : Diodato Salvatore, Alessio Deventi
Registrazione musiche: Stefano Ciccotelli
Studio suono: Mstudios Paris
Laboratorio Pellicola: Augustus Color Roma
Studio di montaggio: Strike fp
Laboratorio digitale: NCP Amsterdam
Trucco: Ambra Castri
Assistente operatore: Diodato Salvatore
Assistente di produzione : Giada Panella
Crowfunding manager: Tiziana Forte
Piattaforma Crowdfunding: Produzioni dal basso (IT)
Produzione: O Film (NL), Strike fp (IT) con il contributo di Hatha Ciudad Onlus

Trama

“Mancanza-Inferno” racconta di un Angelo (Angelique Cavallari), ispirato alle Elegie Duinesi di R. M. Rilke, che vaga attraverso le rovine di un Inferno contemporaneo, in una città silenziosa e abbandonata, nella quale è imprigionato un gruppo di dannati (20 abitanti de L’Aquila). Il film, con un approccio visionario, è un viaggio dentro le macerie di ogni essere umano. È girato a L’Aquila, la città distrutta dal terremoto del 2009 e non ancora ricostruita. Il film è il primo capitolo di una trilogia che sarà completata con gli episodi sul Paradiso e Purgatorio. Il titolo è legato all’essere umano e al vuoto che cerca di colmare vivendo. Il film è stato girato senza una sceneggiatura.

“Una giovane donna, un angelo che indossa un lungo cappotto beige, vaga all’infinito mentre filosofeggia sulla sofferenza degli angeli. Ritrovatasi nel centro storico de L’Aquila, la città distrutta dal terremoto del 6 aprile 2009, si rende conto di come la vita non sia ancora tornata alla normalità. Cosa che le diviene evidente dalle immagini di devastazione e dalle dichiarazioni di un gruppo di dannati imprigionati nella città fatiscente.  Per bipartire natura e cultura, eternità e tempo, permanenza e impermanenza, il film utilizza differenti strumenti tecnici e linguistici. Se attorno ai dannati ruota una telecamera digitale ad alta definizione, è invece una macchina da presa in 16mm a pedinare, contemplare e ricreare lo sguardo di Angélique Cavallari. L’Angelo in impermeabile chiaro col caschetto alla Louise Brooks, però più scomposto. Seducente e stilizzato Angelo dell’imperfezione. Da un lato un’attrice professionista, alle prese con un grande classico, le Elegie duinesi (1912-1922) di Rilke, testo poetico capitale sul (non) senso della vita; dall’altro, i protagonisti presi dalla strada, chiamati a improvvisare dialoghi e monologhi non scritti. Dividere per far convergere, sintesi di antitesi. Per questa via, i versi detti dall’Angelo, sterminatore e riparatore a un tempo, Angelus Novus foriero di verità tenute a bada e luci-fero, riformulano il teatro. La scena si fa immagine pura, cinema di sguardo, lungi da convenzioni e accademismi letterari. Laddove, le testimonianze non fiction degli autentici dannati/vittime attingono al profondo (psicologico, poetico) di un documentario d’espressione, mai di mera informazione. Scisma più che sisma. Bandita infatti ogni menzione al terremoto aquilano del 2009, se non nei titoli di coda. I personaggi sono al di fuori del tempo, attori di un trauma confuso col dolore e l’orrore di vivere. Potrebbero appartenere indifferentemente a un luogo di guerra o di occupazione, di crisi economica e di sfratto, di perdita del lavoro o di un affetto. La ricostruzione a cui si allude è quella, rilkiana, di un ri-percepire diversamente le cose, all’ombra di una positività superiore.” (Leonardo Persia, Rapporto Confidenziale, 26/04/2014)

FESTIVAL:

Il film è stato selezionato al 43° International Film Festival di Rotterdam e sarà presentato alla prossima Biennale di Venezia sezione Musica Contemporanea.


BIOGRAFIA

Stefano Odoardi è filmmaker italiano che vive e lavora tra l’Italia e l’Olanda. Il suo primo lungometraggio “Una Ballata Bianca” è stato selezionato al Rotterdam International Film Festival 2007 ed e‘ stato distribuito in Olanda e Italia. Nel 2010 ha diretto “Tunnelvision”, un film di 50 minuti, commissionato dalla VPRO TV e prodotto dalla Lemming Film (Olanda). Il film “Una Ballata Bianca” è stato proiettato per la prima volta al Dutch Film festival, in cui competeva. La sua nuova opera “Why I cannot tell you the Truth” è ora in produzione. La sceneggiatura è di Sytske Kok, basato sul libro “Hello Everybody” di Joris Luyendijk ed è prodotto da Hans De Weers (Fatt production, Olanda). Stefano è stato selezionato come regista al Binger Directors Lab 2012 ad Amsterdam sempre con il film “Why I cannot tell you the Truth”“Mancanza-Inferno” è il suo terzo lungometraggio. Prodotto da O film (NL) and Strike fp (IT) e sarà proiettato al 43 Rotterdam International Film Festival 2014.