di e con Giovanni Careccia

con il sostegno del Centro di Formazione ArteMente e CosiArte

10 agosto 2019, ore 21:30

SINOSSI

Da sempre l’acqua ha avuto un rapporto fondamentale con la sacralità; è un tema comune a tutte le mitologie, da quella sumera a quella orientale.
Siamo composti per lo più di acqua, senza acqua non sopravvivremmo, né noi né nient’altro. Il feto nasce e si forma immerso, sospeso in un liquido che lo accoglie. Le acque si rompono, la vita inizia.

Tra 2000 e 6000 è un dispositivo coreografico che nasce con lo scopo di inglobare e accogliere riti, usanze e credenze dell’essere umano. Ogni periodo di ricerca porta ad un passaggio di stato del lavoro, gli studi del luogo in cui avvengono le fasi di ricerca entrano a far parte della placenta in cui è immerso il soggetto del lavoro.

L’esigenza di indagare su questo elemento primario nasce dalla volontà di creare un ponte tra passato e contemporaneo, simbolismi e allarmismi degli scienziati, riti e quotidianità.

“L’Acqua è la Forza motrice di tutta la Natura”

Leonardo Da Vinci

BIOGRAFIA

Giovanni Careccia, classe ’93, nasce a Bari e si approccia al mondo della danza a 19 anni. Dopo i primi studi tra Puglia e Lombardia, nel Triennio 2015/2018 frequenta il Centro di Alta Formazione per la Danza “ArteMente”, diplomandosi con il massimo dei voti. Durante gli anni di formazione viene a contatto con differenti linguaggi: Batsheva Dance Company, NDT, Sidi Larbi Cherakoui, Tanztheater Wuppertal, AkramKhan Company, Sasha Waltz & Guests, ICK, Ultima Vez, MK. A febbraio 2018 frequenta un periodo di tirocinio presso il Collettivo MoDem di “Scenario Pubblico”. Approfondisce i suoi studi della danza contemporanea all’estero e frequenta un corso intensivo di Tecnica Gaga presso Orsolina 28 entrando a stretto contatto con Ohad Naharin.

Entra a far parte dello staff del Centro “ArteMente” come Assistente di Direzione e porta avanti parallelamente il ruolo di Responsabile Creativo e Danzatore della compagnia “Lost Movement”. Danza per il coreografo Daniele Ninarello nella performance “ABCDE” e per Silvia Gribaudi in “#Oggièilmiogiorno”.

Nell’ultimo anno sposta la sua attenzione sulla danza d’autore, ricercando sul proprio corpo e sui corpi di altri danzatori, partecipando al progetto, sostenuto dal MiBAC, “C.I.M.D. – Incubatore per futuri coreografi”.

Nel 2018 debutta con il lavoro After al Teatro Elfo Puccini con il quale viene selezionato per il Festival Dominio Pubblico 2019. Nel 2018 realizza la performance La Tredicesima Opera per la mostra Corpo a corpo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; a dicembre 2018 presenta il primo studio del pezzo Tra 2000 e 6000  presso il Teatro Fontana all’interno del Festival Più che Danza, con il quale vince il bando di residenza CosiDanzi 2019 di Ostia.

La sua ricerca nasce dalla volontà d’indagare sull’essenza del movimento del corpo attraverso la sua struttura, le azioni e la gestualità. Nei sui lavori ricerca sul corpo dall’aspetto cinestetico e biologico alla parte più percettiva ed energetica, per creare nuove possibilità di espressione e svelare immaginari in ombra dell’essere umano.

Ogni creazione è in continuo divenire ed è sempre sottoposta a nuovi stimoli per poter studiare nuove possibilità, per questo motivo alcuni lavori vengono realizzati con diversi performer pronti a inter-scambiarsi e confrontarsi per poter ampliare il raggio di ricerca.

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